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La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)

663212
Dossi, Carlo 15 occorrenze
  • 1879
  • Stab. Tip. Italiano DIRETTO A L. PERELLI - Ditta Libraria di NATALE BATTEZZATI
  • prosa letteraria
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La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)

immoti, accompagnàndole con gli occhi intensi di sguardo. Quantunque, corrotti il palato dal pimento dei vizi, male potèssero assaporare la tenuità di un

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E, la pròssima aurora, il Nebbioso ripigliava il cammino che movèa al villaggio. Fu detto già, ei vi scendeva di quando in quando, dalla fame

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Era il Beccajo rimasto come folgoreggiato: era caduto il fucile di lui, e, cadendo, esplodeva. Gli altri, Làzaro il Guercio e Sergio il Ranza, avèano

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Altìssimo il sole. Scintillava dovunque un aureo polverìo, e parèa il mar rutilante, non aqua, ma un mare tutto di luce. E, d'ogni parte, gente

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Una notte serena. Qual frèmito di voluttà, quale onda d'amore, bàstano, queste sole parole, a svegliare in quelle ànime musicali, che, perfin dalla

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terra. - Non mormorìi, non applàusi. Ma Aronne avèa dato una voce al sentimento comune, sempre in cerca di forma, e però tutti tacitamente, approvando a

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Di Forestina l'ottava messe. Come le treccie di lei biondeggiàvano i campi; come gli occhi lampeggiàvano le falci dei mietitori. E i mietitori

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E in un commosso silenzio, la mano di lei nella sua, ei rimaneva accanto alla Nera. I suòi occhi, lùcidi più che mai, volgèvansi, ora alla mamma, ora

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era gelo. Giungèa egli, in quel punto, a uno spiano, cinto di audacìssimi abeti. Il raggio lunare vi si versava senza risparmio, e nel pallor di quel

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ingordigia dell'ira, la lingua, sì ch'ei dovèa ben spesso parlar con le mani, sentìvasi ora di una inesaurìbile eloquenza, che avrebbe messo in un sacco

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, trovò Mario il Nebbioso che lo attendeva a pie' fermo, tinto del color di quell'ora. E Mario piantàvagli in faccia due occhi di brama, e l'inchiesta: - Mi

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Tu mi ami? - egli fece con uno scoppio di gioja, balzando ver' la fanciulla, che già al suolo piegava, e rialzàndosela al petto. E le due ànime

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bujo ancora del sonno, a trovarsi, dopo le imaginate lusinghe di una libertà senza fine, misurata la vista e il respiro, il piede tra i ceppi, e tra i

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Stàvano i deportati - una quarantina - uòmini e donne, sulla nuova spiaggia tra le cataste di roba e le pacìfiche forme degli agnelli e de' buòi

La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)

Come il malèssere avèa guidato all'unione, addusse l'unione al benèssere. E tanto più di concordia era necessità, che, in sulle prime, nell'assoluta

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